La Parshat Bo si apre con le ultime tre piaghe sull'Egitto. Sorge una domanda: perché dividere le piaghe in 7 nella Parasha precedente e 3 nella nostra? La risposta è semplice: sembra comportare un diverso tipo di chiarimento. Le prime 7 piaghe dimostrarono al Faraone che il popolo di Israele ha un ruolo unico nella storia. Ma questo potrebbe sollevare metafisicamente la seguente domanda: chi ha detto che la divisione tra Israele e le nazioni sia vera anche in senso assoluto? Forse è solo un incidente storico. Nel corso della storia, Israele ha dimostrato di essere una nazione unica, ed è per questo che vuole lasciare l’Egitto. Ma forse sul piano cosmico non c'è differenza tra Egitto e Israele? Ecco perché sono necessarie le piaghe: per ricreare il processo della creazione.
Il processo della creazione si compone di tre parti: la decisione divina, la decisione primaria di creare il mondo. Poi la creazione del “vuoto” – lo spazio in cui il mondo può apparire, e infine la moltiplicazione della moltitudine degli “esistenti”. Nelle piaghe è esattamente l’ordine opposto: la cavalletta, rappresenta il potere della moltiplicazione. Le locuste danneggiano l’Egitto ma non danneggiano Israele. Se è così, vediamo che già all'inizio della moltiplicazione dell'esistente c'è una distinzione tra Israele ed Egitto.
Il faraone chiede: “Ma che dire del 'vuoto'? C’è una differenza tra Israele ed Egitto nel “vuoto”?” Quindi, viene portata l'oscurità. L’oscurità fa una distinzione, “ma per tutti i figli d’Israele c’era la luce nelle loro dimore”. Tuttavia, sostiene il Faraone, chi ha detto che fin dall'inizio l'intenzione divina è quella di fare una distinzione? Su questo arriva una piaga che colpisce il “principio” – i primogeniti “Egli colpì ogni primogenito in Egitto, primizia del loro vigore nelle tende di Cham”.
Dopo la piaga dei primogeniti, che chiarisce una differenza assoluta tra Israele ed Egitto, il faraone ne è convinto. Manda gli Israeliti e dice: "Andate, servite il Signore, come avete detto... e benedite anche me". Ciò dimostra che c'è stata una svolta nella comprensione del Faraone: esiste un destino speciale per Israele. Sebbene il popolo egiziano non lo capisse esattamente: "E il faraone mandò il popolo", scacciato dal popolo ed espulso dall'Egitto, "perché dicevano: 'Siamo tutti morti'", il faraone, che stava in cima alla piramide, capisce che la speranza del mondo è la nazione israelita, e perciò li manda via volentieri.